Costanza

Nel momento in cui credi di saper abbastanza sulle cose della vita e dell’esistenza ,

quando immagini che tutto ciò che comprende l’origine delle cose ti sia stato svelato e non credi che nulla ti possa più stupire né emozionare come luce che penetrando da finestra socchiusa illumina e riscalda il tuo cuore, ecco apparire una sottile emozione che fluendo lungo le tue vene riscalda il cuore.

Questa è la storia di Costanza , nella Sicilia del 1920 che poi è ancora uguale ai nostri giorni.

Costanza è bella: i capelli d’oro ondulati le incorniciano il volto, le mani slanciate nobili nei movimenti, il corpo snello e affusolato. Essa ha occhi scuri profondi e belli; lo sguardo è vivace ma intristito dai troppi perché chiesti alla mente che scruta le cose, le strade, la gente. Lei osserva gli uomini seduti agli angoli delle strade, i loro sguardi pieni di bramosia rivolta alle donne compiacenti, lusingate dal loro desiderio ottuso e deludente che presto le trasformerà in lucide e rassegnate mogli sottomesse.

Costanza ama la sua terra, lo splendido mare a volte color zaffiro, altre color smeraldo, ama il sole potente dai raggi dorati, ama la splendida e rara bellezza di Sicilia, ma come gli aculei dell’ agave  e dei fichi d’india respingono chi li avvicina, così essa rifiuta le convenzioni, le regole, i pregiudizi verso chi ha l’animo libero e la mente aperta ad infiniti orizzonti.

Quale visione può offrirsi più ingannevole, luccicante, abbagliante dell’orizzonte amoroso?

Costanza vuol scoprire l’amore ma non nella sua pura essenza o nel modo antico vissuto dalle madri e… dalle madri delle madri; così in un giorno d’estate quando tutto è arso dal sole

ed il vento è come calda carezza, Costanza nel portico della sua casa di campagna vede negli occhi di un uomo quell’orizzonte davanti a sé e vi si affaccia. Tutto è quiete, è silenzio, ma non nel cuore che ormai non è più uguale..

Altre emozioni conosce Costanza , che hanno diversi nomi e differenti volti, ma a lei non importa, ciò che ella vuole è approdare lontano…, finchè si scopre madre, sola e da tutti giudicata ma non volge lo sguardo a chi l’addita e la disprezza , adesso è Madre e ad un nuovo traguardo è arrivata.

…E la Sicilia di quaranta anni dopo la trova appoggiata ad un angolo di strada, mentre scruta.

Gli uomini sono sempre lì, vi è sempre la stessa bramosia nel loro sguardo; le donne lungo la strada si affrettano a rincasare, il loro dovere le chiama, non possono rinviare…

Costanza ora è vecchia, non possiede più bellezza, possanza e forza; non ha l’amore di un uomo.

I figli da troppo tempo sono andati via… cosa voleva dalla vita? Quali emozioni, quali vicende, cosa chiedeva? La donna libera che è sempre stata, adesso è stanca ed ha pagato tutto il prezzo della sua libertà.  Dice a se stessa :”Hai conosciuto la vita, la gioia e il dolore, hai ricevuto e dato amore.., ma nel momento in cui tutto finisce come sabbia fra le dita, per cosa hai vissuto, qual è il senso della vita?

Cammina a lungo, entra in una chiesa per trovare quiete.

Le stanche membra su una panca riposa; lo sguardo all’improvviso su Cristo posa.

Quest’orizzonte non ha conosciuto né varcato mai, eppure adesso sa che da Lui andava.

Soltanto Lui l’aspettava.

Quel volto splendido e sconosciuto che la guarda adesso al suo animo parla:-Fluendo lungo le tue vene, riscaldo il tuo cuore, nulla andrà perduto, hai vissuto e vivrai per me perché io sono il tuo Signore.

  

Autrice Vincenza Santangelo © 2004 tutti i diritti riservati